a volte sai
ottobre 10, 2017
A volte sai
i sorrisi aiutano a stemperare diverse cose
anche le incomprensioni.
Quelli pieni che salgono dalla pancia
e quelli limpidi che sgorgano dagli occhi
sono tra i più belli.
Il più delle volte il dove e il quando lo decidono loro,
al di là delle labbra, al di qua della ragione.
A volte sai
fanno bene
i sorrisi.
Come gli abbracci.
Nicoletta Solinas
Piano e forte
marzo 8, 2017
Poco fa si sono avvicinati. Si sono avvicinati mentre leggevo Poe ma lo hanno fatto così piano che nemmeno me ne sono accorta, assorta com’ero nella lettura. Si sono avvicinati come fanno i gatti e accarezzandomi i capelli coi loro musetti mi hanno detto ti amo. Mi hanno detto ti amo. e basta. Tutti e due, perfettamente sincronizzati: un bellissimo paio di ti amo sussurrato da M nell’orecchio destro e da T in quello sinistro. In sottofondo le luci, le note, le mani di F sui tasti del pianoforte. E niente, il mio tutto è questo, è fatto così. Allora ho pensato che sì, che questo è un Tutto Piano e Forte. come me, come loro, come noi. Come una musica nella musica.
Nicoletta Solinas StregaIgnorante
Quello che mi puó accadere
marzo 2, 2017
(quello che mi puó accadere) a luci spente
ogni cellula particella e organo infine accoglie il seme puro del silenzio
il corpo si scioglie rifiutando ogni suono, ogni molesto rumore
resta solo il respiro calmo e sottile, a farsi raggio e poi sogno
oltre il buio degli occhi, nuove forme, altri mondi, epifanie
ecco, questo mi puó accadere (a luci spente).
Nicoletta Solinas StregaIgnorante
Urlo
febbraio 27, 2017
Questa mattina mi sono svegliata che non erano nemmeno le cinque. Avevo freddo, così sono andata in cucina e ho acceso il forno per scaldarmi un po’. Coi soliti gesti di sempre ho preparato il caffè, ma gli oggetti che spostavo erano avvolti da un’assenza di rumore che pareva lunare. Tutto era così prepotentemente fermo da lasciarmi senza fiato. Poi, improvvisamente, ho sentito una specie di strappo seguito subito dopo dal battitto che pompava forte. Ho sentito il cuore scandire a chiare le lettere il mio nome. Poi mi sono seduta accanto alla finestra salutando qualcosa. L’urlo sottile dell’alba, credo.
Nicoletta Solinas StregaIgnorante
Mulini a vento
febbraio 27, 2017
Anime dietro corazze di burro parole di cristallo in frantumi taglienti come un tempo erano le lacrime
Anime pronte alla guerra sempre pronte all’attacco
Anime sperdute nella selva dei cento mulini
Anime nel vento
la peggior battaglia è contro sé stesse
Quanto fragile è la solitudine
Quanta tenerezza
Nicoletta LM Solinas Stregaignorante
Haute couture
febbraio 18, 2017
Poco prima delle 8
novembre 7, 2015
Stamattina poco prima delle 8, mentre accompagnavo T a scuola ti ho vista, sullo stesso marciapiede di tutte le mattine, quello che percorro frettolosamente tenendo per mano mia figlia, ti ho vista proprio lì davanti a me. Ti ho guardata dritta in faccia e così hai fatto tu. Occhi negli occhi, io e te, ci siamo incrociate esattamente in quell’attimo esclusivo che ci ha impedito di proseguire per i successivi istanti. Avevi un cappottino leggero, un foulard indaco al collo, un velo di lampone sulle labbra e l’incarnato del viso e delle mani molto chiaro. Avevi i capelli mossi, un po’ crespi, ordinati ma non in piega, sciolti fino a sfiorar le spalle ed erano così chiari, così luminosi che ancora adesso mi chiedo se fossero bianchissimi o biondo platino. In quel momento giuro ho pensato che avresti potuto avere mille anni come dieci. Ma sono stati i tuoi occhi a immobilizzarmi in un secondo, a fermare tutto: passi, pensieri, respiro. E il tempo, per un lunghissimo momento. E mentre T mi strattonava per ricominciare a camminare e mentre tu, immobile, mi scavavi nel passato e nel presente del dentro, ho sentito qualcosa, una specie di piccola scossa che pungeva e poi ho percepito quello che potrei definire come uno scollamento temporale, ma impreciso, non netto.
Ferma, di fronte a me, m’hai accarezzato con uno sguardo infinito, un misto di dolcezza e nostalgia e gratitudine e malinconia. E io ho sentito tutta la pioggia dei prossimi anni scrosciarmi nel fondo degli occhi. Poi abbiamo ripreso il passo lungo le nostre opposte direzioni.
E adesso, adesso, mi è così naturale crederci per sempre, a quelle tue pupille, perché so che mai più ti incontrerò ancora in carne e occhi e specchio come mi è capitato oggi. Ora so che ci sono buone probabilità che quella bianca signora di mille anni un giorno sarò proprio io e quella me di stamattina, trafelata e coi capelli mossi, un po’ crespi e senza piega, tanto tempo fa sei stata proprio tu. Ci siamo semplicemente riconosciute. Niente paura.
NStregaignorante
Alluvione Genova 2014
ottobre 14, 2014
Alluvione Genova 2014
ottobre 14, 2014
streghetta del fango
Bolle di sapone offresi
Maggio 9, 2014
Un mio scatto selezionato al concorso ‘Scatti da Favola’ per Andersen Festival 2014